Sara Viarengo è una bambina di 11 anni. Vive in un istituto per minori alla periferia di Torino da quando ne ha compiuti nove, precisamente dal marzo 2009. Ovvero da quando è stata prelevata dalla scuola dove seguiva normalmente le lezioni, su disposizione del Tribunale dei Minori di Torino. Provvedimento urgente con effetto immediato, neanche fosse una pericolosa delinquente. È immaginabile lo shock provato dalla bambina e dai suoi coetanei di fronte ad un atto che nella sua burocrazia nasconde se non violenza di certo insensibilità e mancanza di buonsenso. La colpa di questa bambina è quella di essere nata da padre ignoto e da madre tossicodipendente, cresciuta quindi dai nonni materni. Due energici 65enni divenuti unico riferimento della piccola, ma considerati dal suddetto Tribunale “chiaramente inadeguati a prendersi cura della nipote, per carenza di igiene, difficoltà nel ruolo educativo generale da parte del nonno, carenza di regole nell’alimentazione e sull’attività scolastica, ritardi nella formazione della personalità “. Motivazioni respinte fermamente dai nonni e parzialmente riviste nella sentenza d’appello che li ha rivalutati come figure positive, disponendo che i rapporti con questi non vengano interrotti. Ma Sara non è stata ancora loro restituita. La bambina non desidera altro che ritornare a casa, anche se ciò non sembra sia tenuto in sufficiente considerazione.
L’on. Davide Cavallotto si è fatto promotore di una interrogazione parlamentare, ma i tempi stringono. Per il 14 settembre è attesa la sentenza definitiva che dovrà decidere del futuro di Sara.
Il comitato spontaneo “VOGLIAMO SARA LIBERA: FUORI DALL’ISTITUTO” ha organizzato una manifestazione per sensibilizzare chi di dovere e non lasciare nulla di intentato per restituire il sorriso a questa bambina.
La manifestazione si terrà a Torino, il 13 settembre alle 20.30 in via Adamello 91.
Al comitato spontaneo si è affiancata l’associazione “MG-INFORMARE & DIVULGARE“, che ha raccolto il loro appello per dare maggior risalto all’evento. E’ una associazione di patrocinio gratuito, che ha come scopo fornire aiuto concreto ai genitori in difficoltà nel rapporto tra minori e giustizia. Si occupa, inoltre, di rendere pubblici i casi che presentano evidenti irregolarità, segnalandone i più gravi alle autorità competenti. L’attività di questa associazione è una esplicita richiesta alle Istituzioni ad operare con maggior scrupolo in un settore delicatissimo, dove spesso le famiglie invece d’essere aiutate vengono trasformate in vittime.
9 settembre 2010
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