CRONACA DI UNA DISFATTA ANNUNCIATA

6 novembre 2009 – Gianfranco Fini partecipa a Pescara alla giornata conclusiva del “Premio Borsellino”. Un microfono rimasto aperto coglie alcuni frammenti di un dialogo tra il Presidente della Camera e il magistrato Nicola Trifuoggi: “Lui confonde la leadership con la monarchia assoluta… il consenso popolare che lo legittima a governare, con una sorta di immunità nei confronti di qualsiasi altra autorità…”


15 gennaio 2010 – Presenta ‘Il Futuro della Libertà” alla libreria ‘Ambasciatori’ della Coop di Bologna. “La Repubblica” titolerà: “Il trionfo di Fini in casa Coop”


2 marzo 2010 – “Avendo contribuito a fondarlo sono affezionato al Pdl […] Ma se mi chiedi se il Pdl mi piace così come è adesso, la risposta credo l’abbian capita tutti, non c’è bisogno di ripeterla.”


14 marzo 2010 – Benedice la nascita di “Generazione Italia” (ufficialmente nascerà il 1° aprile), gruppo interno del Pdl contrapposto a “Promotori Libertà”, patrocinato dal Premier. Altero Matteoli e Domenico Nania non vi aderiscono e abbandonano Fini. In Sicilia sette tra deputati e assessori regionali del gruppo “PDL Sicilia” hanno aderito a “Generazione Italia”, mantenendo il sostegno al presidente della Regione, Raffaele Lombardo, in contrapposizione al gruppo ufficiale del PDL.


20 marzo 2010 – Manifestazione di Piazza San Giovanni, Gianfranco Fini ha subito comunicato la sua assenza, in quanto non opportuno che il Presidente della Camera vi partecipi in periodo preelettorale.


15 aprile 2010 – Fini pone Berlusconi di fronte ad un aut-aut chiedendo un’assemblea del partito da convocare in tempi brevissimi. Una riunione in cui ridiscutere il patto formativo, ridisegnare gli equilibri interni pena la costituzione di gruppi parlamentari autonomi. In una dichiarazione ufficiale Fini ha spiegato che il premier deve restare a palazzo Chigi per tutta la legislatura. ”Il Pdl, che ho contribuito a fondare – dichiara – è lo strumento essenziale perché ciò avvenga. Pertanto il Pdl va rafforzato, non certo indebolito”. In ogni caso è fuori discussione “la lealtà a Governo e maggioranza”, rincara Bocchino.


17 aprile 2010 – Alla trasmissione “L’ultima parola” condotta da Gianluigi Paragone scoppia una furiosa lite. Lupi indirizzato a Bocchino: “dimettiti da vicepresidente vicario del PDL”; Bocchino di rimando: “fascista, squadrista!”, scatenando inevitabilmente l’ilarità in studio.


21 aprile 2010 – Direzione Nazionale PDL. Tra Berlusconi e Fini è scontro totale: “Dimettiti”. “Che vuoi fare? Mi cacci?”


26 aprile 2010 – Gianfranco Fini ospite alla trasmissione “In mezz’ora” condotta dall’Annunziata dichiara: “Io non mi dimetto.”


21 luglio 2010 – Arriva una telefonata alla redazione de “Il Giornale” segnalando la riconducibilità di un appartamento – lascito dalla contessa Colleoni ad AN – alla famiglia Tulliani. Del 28 luglio il primo articolo dell’inchiesta intitolato “Fini, la compagna, il cognato e la strana casa a Montecarlo” a firma Gian Marco Chiocci.


29 luglio 2010 – L’ufficio di presidenza sancisce l’addio al presidente della Camera e deferisce Bocchino, Briguglio e Granata al consiglio dei Probiviri.


30 luglio 2010 – Nascono i gruppi parlamentari autonomi “Futuro e Libertà per l’Italia” (al Senato si formeranno il 2 agosto). 43 i parlamentari che inizialmente vi aderiranno.


20 agosto 2010 – Berlusconi: fiducia al governo su cinque punti di programma (Federalismo, fisco, Mezzogiorno, giustizia, sicurezza e immigrazione clandestina) o elezioni. “No a maggioranze alternative.”


5 settembre 2010 – Mirabello, Festa tricolore. Fini parla per 80 minuti: “Niente ribaltoni, no alla fondazione di un nuovo partito, ma il Pdl non c’è più. Nuovo patto fino al 2013.” Nasce ufficialmente il nuovo movimento politico.


25 settembre 2010 – Fini è costretto a rilasciare un videomessaggio per tentare di difendersi dalle accuse di familismo sullo scandalo relativo all’appartamento di Montecarlo che non accenna a smorzarsi. “Se dovesse emergere con certezza che Tulliani è il proprietario e che la mia buona fede è stata tradita, non esiterei a lasciare la Presidenza della Camera.”


29 settembre 2010 – La fiducia al Governo e i 5 punti di Berlusconi passano con 342 sì. I no sono stati 275, tre gli astenuti. I votanti sono stati in totale 617 e i presenti 620. Fabio Granata l’unico finiano ad aver votato contro la fiducia al governo. Il sottosegretario Roberto Menia, assente, ha dichiarato avrebbe votato sì.


20 ottobre 2010 – Scoppia la rivolta sul WEB della base finiana per il voto favorevole di FLI sul Lodo Alfano e per aver negato l’autorizzazione a procedere nei confronti dell’ex ministro Lunardi. Filippo Rossi, direttore di Farefuturo web magazine, cerca di giustificare l’operato scrivendo: «Considero il lodo Alfano un atto doveroso (e faticoso)»


7 novembre 2010 – Bastia Umbra, viene presentato il “Manifesto per l’Italia”. Gianfranco Fini annuncia il ritiro della delegazione di FLI dall’esecutivo e chiede a Berlusconi di presentare le dimissioni per formare un nuovo governo di legislatura insieme all’Udc.


25 novembre 2010 – Una delegazione di deputati di Futuro e Libertà (Benedetto Della Vedova, Flavia Perina, Fabio Granata e Chiara Moroni) è salita sul tetto della facoltà di Architettura de La Sapienza, per incontrare ricercatori e professori in protesta contro la riforma dell’Università. Il 27 novembre Gianfranco Fini dichiarerà che Fli votera’ la riforma dell’università, sostenendo che il ddl Gelmini ”è una delle cose migliori di questa legislatura”.


3 dicembre 2010 – Viene presentata la mozione di sfiducia al Governo cosiddetta “terzo polo”, sottoscritta da 85 deputati riconducibili a Fli, Udc, Api, Mpa, Liberaldemocratici. Nella mozione di sfiducia al governo depositata, il terzo polo auspica “una nuova fase politica della legislatura ispirata al senso di responsabilità nazionale e istituzionale”. Nel documento si prende atto della “inadeguatezza” dell’esecutivo Berlusconi rispetto alla crisi in una “delicata situazione internazionale” e si propone un governo “solido e sicuro”, che faccia una nuova legge elettorale. Bocchino dichiara: “Non è bufala ma democrazia dei numeri. Ai nostri si aggiungono i voti della sinistra.”


12 dicembre 2010 – Nuovamente dall’Annunziata, Gianfranco Fini dichiara: “Comunque andrà il voto di sfiducia il 14 dicembre si farà chiarezza: FLI passerà all’opposizione.”


14 dicembre 2010 – Nonostante le ripetute affermazioni di Fini sul genere: “Il Parlamento testimonierà che l’esecutivo non c’è più”, la fiducia al Senato passa con larga maggioranza e alla Camera per 3 voti, costringendo il Presidente della Camera ad annunciare la sua stessa sconfitta. A seguito della convulsa giornata si registrano tre defezioni da FLI: Catia Polidori, Maria Grazia Siliquini e Silvano Moffa. I parlamentari riconducibili a FLI scendono così a 32 unità.


15 dicembre 2010 – I rappresentanti parlamentari di Udc, Fli, Api, Mpa, Liberal Democratici, Repubblicani e Liberali hanno costituito il coordinamento parlamentare unitario di Camera e Senato, verso un nuovo Polo politico. L’obiettivo? Che Berlusconi dia le dimissioni di sua sponte, dato che loro non sono riusciti a farlo cadere.


Paolo Visnoviz
18 dicembre 2010

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